Vista dal mio angolo, l'Italia del 2010 è un paese opaco e triste. Presuntuoso, rancoroso e non decifrabile. Una giungla paternalista e nepotista, bloccata, che non sa integrare i nuovi cittadini perché la legge è oggetto d'interpretazione e raggiro se non di sberleffo. Si salvi chi può e se la cavi chi riesce. Vince il più furbo. E di questo melting prot i nuovi arrivi sono riflesso e specchio.
Ogni nazione ha gl'immigrati che si merita, e se un afgano che cambia paese si ferma in Svezia piuttosto che ad Andorra una ragione ci sarà. Dovendo scegliere, l'Italia è una meta abbastanza desiderabile: è una delle nazioni più ricche del mondo, ha un clima decisamente buono. Ti sembrerà anche bella, dovesse piacerti l'arte, e ti vestirai meglio: si pensa che qualunque straccio qui venga prodotto con più stile, grazie al senso estetico figlio di una storia, tra contaminazioni e scambi, unica sul pianeta.
Ma se sei una persona che viene a vivere qui, quali sono le regole del Belpaese? OK, lasci subito perdere la fatica di vivere esibita, quei musi lunghi per le strade o i mezzi pubblici (come se la sindrome di Atlante in forma di pioggia avesse bagnato tutti, facendo credere a ciascuno di avere i problemi più grandi del mondo), fai finta di non vedere l'arroganza di chiunque guida un automobile o un camion (ancor peggio sulle autostrade) e non ti stupisci per l'allegria esibita che nasconde sotto lo zerbino ipocrita tutto il corredo delle paranoie cattolico-romane. Si fa abitudine a tutto, e in fondo i problemi della vità sono altri. Se poi sei immigrato per necessità, pensi riuscirai a mandare tanti bei soldi a casa, in valuta pregiata (sempre se riesci a non farti trattare come una pezza da piedi o farti sparare dai balconi come i raccoglitori di arance che non servivano più come schiavi a Rosarno).
Ma appunto, il problema sono le regole: quali sono? E quali vanno davvero seguite? Il più furbo è quello che se ne fotte? O meglio che piange e fotte, come dicono a Napoli ossia si lamenta di aver subito un danno e nel frattempo ti ruba il portafoglio? Già dal Primo Ministro in carica: la domanda è facile: ci è o ci fa? Sembra di capire che si accusano gli altri di quanto stai per commettere tu, poi tiri su la sabbia dal fondo dell'acquario, tanto non può andare peggio. Questo è il Paese dove il furbo è Re, e vince chi frega gli altri.
Negli ultimi giorni mi sono capitati una serie di avvenimenti relativi a persone non nate in Italia che hanno fatto pensare e han fatto maturare questo post che tenevo in incubazione da mesi.
Zona "nobile" degli aneddoti > Un'amica giapponese da tempo non riconosce più in questo dove vive il meraviglioso paese dov'era venuta a vivere 20 anni fa. Per esempio, in coda all'ufficio postale una troia italiana qualsiasi tenta di evitare la fila, la mia amica interviene, e questa le risponde "Stai zitta, extracomunitaria". Un'altra amica svedese con marito italiano riesce incredibilmente ad iscrivere sua figlia in una scuola elementare di Stoccolma come sperava. Stufa di furbolandia, è ben felice di tornare a vivere là (lo sarei anch'io).
Zona "oh tempora oh mores" > Vivendo nel Giambellino Ridens (quartiere milanese dove classi e razze si mischiano da sempre, e per questo mi piace) la mia palestra è un palcoscenico d'eccezione. Grazie alle offerte speciali e ai 15 giorni di prova gratis offerti nelle strade, in piscina entrano bifolchi di ogni genere, senza fare la doccia. Solo ieri una cinese, fermata perché non ha fatto la doccia prima d'entrare in acqua, non capisce (o finge di non capire) l'italiano e devono spiegarle a gesti tipo Totò "...l'acqua... che scende dall'alto"; nella vasca d'idromassaggio -dove sarebbe obbligatoria la cuffia per non ingorgare di capelli lo scarico e l'acqua- un trio di tamarri infila la testa sott'acqua (e la scuote), nel bagno turco spesso urlano. Appunto è il Giambellino Ridens dove il cafone o delinquente di recente arrivo individuano senza problemi il pari italiano con cui fare i propri comodi. E infatti c'era un Ahmed senza cuffia, un Paco che tiene per nuotare le mutande sporche sotto il costume da surf. Tra i maleducati (e perché dovrebbero fare eccezione?) i campioni della burinaggine immigrata emergono solo per il colore della pelle o per il minor dominio della lingua di Dante.
Eppure gli stranieri non sono tutti cafoni: qui all'angolo di Hollywood vivono anche famiglie e persone di educazione squisita. E ieri sera -aspettavo il tram per tornare a casa- quand'è passata sbandando una Smart decapottabile (!) con musica a palla (!): un ragazzo indiano o singalese alla fermata stava bevendo una birra (e lo avresti forse giudicato fuori regola per questo) ha scossa la tesa e ha commentato sconsolato "animali". Aveva ragione, ha buttato la lattina nella spazzatura ed è salito sul tram.
Il problema è il coro di questa tragedia: silenzio. E magari, voto al Popolo delle Libertà. Come a dire da un lato siamo tutti così, e dall'altro è demandare al governo, alla TV, al Gabibbo o ai Vigili Urbani il rispetto norme in cui forse nessuno crede. Nella vita quotidiana nessuno dice niente, tutti lascian correre e al culo le regole di convivenza e civismo. Ci si sarebbe aspettato che la destra al governo potesse significare -insieme ad aspetti negativi- un po' di ordine civico in più. Ma no ma no. Muri dei palazzi ripuliti dai graffiti, forse sì. Ma per il resto continua tutto come e peggio di prima. E' il dato si estende a tutta la città, e in tutta la nazione. Non ci sono abbastanza poliziotti, o carabinieri o vigili urbani, forse. Ma direi meglio: nessuno si sente titolato a difendere come proprio lo spazio comune. Il pubblico non è di nessuno.
E' un fallimento del progetto d'Italia come nazione (la TV dell'epoca RAI l'ha unito, quella attuale lo divide valorizzando mille mediocrità locali e individuali)?
E' il frappè della globalizzazione nel cortile di casa propria?
E' solo un po' peggio che da altre parti (o come qualcuno dice il populismo berluscone è una prova generale mondiale di nuovo fascismo mix di peronismo e telecontrollo)?
E' la conferma che l'esperimento della razza umana come specie dominante sul pianeta ha più buchi di una grattugia pazza?
Qui al Giambellino angolo Hollywood stiamo studiandolo.
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