martedì 15 giugno 2010
LA RADIO E' MORTA?
Leggo di questa notizia e mi batte il cuore. C'è qualcosa di magico, intrinseco nella natura della radio (da cui il nome del mio blog).
Parla all'anima, all'individuo e alla sua voglia di cambiare: basta pensare all'ascolto con rischio galera di Radio Londra durante la 2a guerra mondiale, a programmi di creatività incontenibile come Gran Varietà degli anni 60 o Alto Gradimento nei 70, a Radio Caroline, a Radio Alice o Radio Popolare nei 70 ed 80 e ancora oggi ai programmi di BBC Mondo.
Ma oggi dov'è finita quasta magia? Si è trasfigurata nel web? Disintegrata negli iPod?
Qualche speranza arriva dalla Spagna con Siglo 21 che fa sopravvivere la mia speranza. Ma in Italia, a parte qualcosa di Radio3, mi tocca spegnere l'apparecchio appena accendo.
L'etere è morto e lo sa.
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e vero paolo si tollerano oramai le radio che trasmettono solo musica, Fip a Parigine é un esempio. E poi diciamocelo chiaro sono certi "blocchi" di assurda pubblicità...che fanno spegnere o cambiare canale ma anche quella della radiofonia come tutte le altre arti e diventata una funzione prettamente decorativa...tappezzerie..o carta da parati.
RispondiEliminae questo è spiacevole anche per la pubblicità radio, che volendo può essere molto bella. non conosco FIP, sul web sono ascoltatore (ogni tanto di Radio Nova)
RispondiEliminaPero míralo al reves, con Internet puedes escuchar la radio de cualquier parte del mundo. La radio está muy viva, simplemente ha encontrado otro canal para renacer, como el árbol que extiende las raíces buscando agua...
RispondiEliminaY gracias a la red, como dijo, yo eschuco solo Siglo Vente y Uno.
RispondiEliminaRacista de Radios! :D
RispondiEliminaAnch'io come te trovo che la radio abbia un fascino straordinario. Potrei dire di essere radiodipendente, tanto più che da quindici anni non ho televisore. La rete certo offre la possibilità di ascoltare tutte le radio del mondo, però i social network stanno uccidendo l’incanto della radio, come dicevo qui http://lastexitstrategy.blogspot.com/2010/03/la-radio-che-non-libera-la-mente.html
RispondiEliminache onore, Fuchsia, mi querida! come per certi versi si è realizzato 1984, così è successo con "Video killed the radio stars", o meglio è stata uccisa l'esuberanza della radio, la sua incontenibilità tutta mentale.
RispondiEliminati rivelerò che io sogno di tornare a fare un programma radio, per esempio (da cui il nome del blog): seduttivo, informativo, complice, sottotono e leggermente spiazzante.