domenica 14 novembre 2010
MAMMOUTH.
Non abbiamo più libretto di istruzioni, è quel che che è, forse la razza umana è un esperimento fallito, difficile comunicare tra le generazioni anzi difficile comunicare, la liberazione non è più possibile, il consumismo ha mangiato tutto e resta solo la guerra tra poveri però possiamo anzi dobbiamo distruggere tutti i luoghi comuni dell'immaginario collettivo segnati dal minimo comun denominatore americano. Ripartiamo dall'istinto, da quel che ci pare, dall'amore. Il futuro non sarà più quello di una volta, ma nulla va perduto e ognuno faccia, del suo, quel che può.
E' Mammouth, un film che cambia il cinema, un vero noir dell'anima. Da Benoit Delépine e Gustave Kervern, i registi di Louise Michel, con un Depardieu che supera De Niro: icona vivente, Yolande Moreau che si conferma attrice assoluta, Isabella Adjani che ha esagerato con le plastiche facciali. E Miss Ming, il futuro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Gracias por la recomendación, ando buscando películas así, con cierto mensaje!
RispondiEliminaesta lo tiene todo, a traves de una sabiduria subtil y eficaz.
RispondiEliminasai quando succede che, per quanto una pellicola sia paradossale o amara, esci dal cinema ti sembra che la vita ne sia continuazione?
e su piani così differenti! ma t'invita a resistere alle difficoltà della vita.
"Mammouth" sospende i giudizi, eppure dice!.
è un nuovo modo di raccontare su grande schermo: ho provato quello che ho sentito ai primi film di Almodovar: un AUTORE, in questo caso due.
Claro, hay películas que te "dejan el cuerpo cortado", como diría mi amiga, pero también te recomponen para seguir adelante en la vida.
RispondiEliminaAun no está en el cine aquí (y vete a saber si llega). La buscaré en otros medios ;)