vado alla discoteca tunnel. l'orario dice 22,30 ma iniziano alla 1 meno 20. pazienza, nel frattempo mettono dischi con un buon audio. col passare del tempo non succede niente a parte la musica e il mio umore comincia a cambiare. trovo tutto poco interessante e anche un filo patetico. una sensazione di fuori tempo massimo tutti quei drink con la cannuccia nera, quella voglia di esibire un'allegria che non c'è. tutto già sentito e già sentito anche se remixato. stile ce n'è poco, come se non servisse. il dj è impersonale ma anche se fosse un esempio di originalità è tutto uguale, tutto ok. penso che forse sono vecchio io ed è il loro momento, comunque che barba. inconsistenza, prevedibilità, capacità di accettare passivamente qualsiasi cosa venga dal palco. è come vedere i danni dell'aids e dei suoi nipoti sull'allegria.
parte l'ultima canzone prima delle superstar disco del momento (i canadesi Azari & III): è un pezzo dei Simply Red, già patetico 20 anni fa. arriva un tecnico del suono dei divi e fa il bullo col mixer: spana l'audio potenziandolo a vanvera. finalmente escono gli artisti e mi paiono 2 poveretti che possono essere giudicati cantanti solo grazie allipocrisia del politically correct. per giudicare con calma dopo la prima canzone mi avvicino all'uscita: tanto per lo spettacolo di queste due, mi basta l'audio. che è pessimo.
noto però che anche molti gggiovani già escono a fumare o altro come non fosse mai neanche valsa la pena di entrare o come se tutto fosse uguale, andare o venire. sembra un mondo di avanzi: musicali, di soldi che forse lasceranno mà e pà, di cultura. come sogni smozzicati. e avanzi un altro.
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