giovedì 22 ottobre 2009

CUCCURUCCUCU, TOMORROW.


E' in vendita un nuovo disco di Amanda Lear, e allo stesso tempo si può ascoltare in anteprima un pezzo "civile" dal nuovo lavoro di Franco Battiato. Radio Pavlov non è sorda, e ne approfitta per scrivere di politica e dell'Italia. Due benchmark, due facce popolari della scena italiana, due illusioni necessarie per me mi spingono a scrivere dell'Italia che è, che non è stata, che chissà se sarà.

Amo Amanda Lear, ma è un buco nero (per me) la sua partecipazione a N programmi pattumiera della TV commerciale italiana. In Inghilterra aveva David Bowie, Bryan Ferry e Brian Jones; in Spagna Salvador Dalì, in Francia recita a teatro, qui -oltre a cantare Tomorrow coi CCCP (l'ho vista quasi nuda, in un abito a rete, ricevere sputi punk sul palco d'un Festival dell'Unità con Giovanni Lindo Ferretti)- riusciva a fare Il Brutto Anatroccolo.

Franco Battiato che ho sempre apprezzato (soprattutto ai tempi di Ethika fon Ethica e Il Silenzio del Rumore), e ha avuto una stagione d'impegno (come me) nel Partito Radicale, invece oggi sbotta e la canta tutta http://xl.repubblica.it/dettaglio/79118.

***

Non viviamo in una dittatura, ma in una pervasiva e gentile paranoia pulviscolare, una nebbia elettronica che riempie e sporca l’aria che respiriamo. Anzi le dà senso.

E’ la P2 che ce l’ha fatta a smetterla coi mitra, con l’infiltrarsi nell’estrema sinistra o mettere le bombe sui treni (non serve più). L’abilità è stata lavorare sugli istinti, le pulsioni e disinnescare la ragione.
Pensare, a cosa serve? Bisogna divertirsi!!!

E’ una forma d’ipnosi che usa stile e seduzioni della pubblicità*, confonde serio e faceto, distrugge il senso comune (ma potenzia il razzismo paesano!): è il quieto vivere venato d'isteria del villaggio globale. Tanti problemi, soprattutto inventati. E la domenica, a Messa!

Davide Mengacci ha fatto per anni le prove generali: nelle feste di paese su Rete4 ha detto a tutti “la tua erba è la più verde”: il fascismo è un joker gentile dai capelli impossibili. Questo è poi diventato il popolo della libertà: razzisti del bar sport a nord, collaborazionisti di mafia a sud ed ex fascisti che dimenticano il loro storico senso dell’ordine al centro. Anche quello, non serve più.
L’importante, anzi l'essenziale è che non votino mai gl’immigrati: lavorino, e zitti! Oppure che affoghino nei loro barconi! E chiamiamo extracomunitari anche quelli che ormai sono europei quanto noi. E potrebbero venir qui tutti.

Quand'ero bambino sognavo che arrivassero gli stranieri (o tanti negri!) a rendere più allegro Gratosoglio (quartiere squallido ove vivevo). E quando tornavo a Milano dai primi viaggi di lavoro all'estero, anni fa mi sembrava di viaggiare indietro nel tempo... Lì siamo rimasti! Adesso che "gli stranieri" ce li abbiamo, non sappiamo cosa farcene, e inventiamo sagre della polenta morta per sentirci soli come prima.

E’ un’Italia neotribale, nutrita di orgoglio paesano (un trito mix di pregiudizio "dalla parte della ragione", presunzione da arricchiti, e fashionismo da ex tamarri) in una nazione che è tale solo per contiguità geografica. A partire agli anni '50 del secolo passato unita a stento dalla TV pubblica, e tenuta insieme adesso da quella commerciale per vendere cibo aspirational per cani e gatti). Uè, spendere è bello, a studiare si fa fatica... E poi a cosa serve?.

La destra (con troppa sinistra era sinistramente zitta) ha lavorato sulle tenebre per negare il negativo e annullare la fatica di vivere a favore del tempo libero: BISOGNA DIVERTIRSI!
Il tocco magico, il lievito aggiunto dalla medusa in politica è stato trasformare l’invidia in emulazione per far pensare a tutti: "Io non sono un sfigato". Grazie al gioco a premi e all’esibizione della bellezza, è arrivata la vergogna della povertà e dell’umiltà.
Non esistono più gli operai, i poveri, non esiste neanche più la tristezza.

E nel teatro stravolto del benessere esibito, tutto si confonde: in prima linea gli onorevoli, i ladri, le puttane, gli evasori: se sono furbi, che male fanno? Lo faremmo tutti! Insieme a loro mettiamo anche i bambini al luna park, i calciatori e le mogli ballerine, le estetiste, le vecchie che cucinano il pollo con l'Antonellina... e la vita è finalmente una telenovela che guardiamo mentre ci facciamo una lampada UVA.

Soprattutto ODIO PER CHI NON CI CAPISCE!!! (chiamiamoli comunisti, per non sprecare fiato e fantasia): creano problemi alla "nostra" felicità, all'unico stato dell’esistenza riconosciuto dal bingo massone endless e spensierato.

Quando serve, alzare un po’ la voce. Pulsioni atavismi rancori. E patiboli mediatici. Sbattere in galera Wanna Marchi (che a differenza di tanti vendipentole divenuti Onorevoli o Senatori era solo visibilmente una kolossale Stronza), eliminare il Direttore del giornale cattolico che criticava il governo ma forse era fufi, ridicolizzare il Giudice che ha condannato l'azienda del Presidente del Consiglio: ha i calzini di colore orrendo, va dal barbiere = è volgare! E all'Onorevole che forse va con le trans, cosa piace? Il manico? la patatina finta?

E’ l'esaltazione elettronica neotribale: con una violenza solo verbale (ma chissà se gli togliessimo l’osso dai denti, o togliessimo i circenses).

E la Bellezza è maschera e garanzia di Verità, Onestà, Correttezza. E' il Made in Italy amooooreeee, anche Stefanoe Domenico votano Silvio e lo invitano alle feste. Filosofia Loren, e il manicheismo diventa manicure.

Per quanto riguarda la cultura, tranquilli: il M'incul Pop è democratico. Mondadori, Electa, Einaudi, Rete4 e i film di Woody Allen sono nelle stesse mani (basta che funzioni, appunto). Gramsci servono daripiano alle friggitrici. E anche D’Alema scrive per le case editrici del "nemico", che foraggia le Iene, lo Zelig e il Gabibbo.

*Anni fa un mio amico e “fratello maggiore”, Enzo Baldoni, m’invitò: “Devi assolutamente vedere un film che mi sono distrutto per avere, e proietteremo qui a Milano. E’ un film sul pensiero di Noam Chomsky”.

Allora non conoscevo Chomsky, non sapevo che disastro ci aspettava. Adesso Enzo non c’è più, e di queste cose Chomsky già parlava. La fuffa, come premio e consolazione.

L’Italia non è un caso isolato, ma un esperimento riuscito. Mentre i compagni disprezzavano le canzonette e vendevano libri Einaudi senza leggerli troppo (o leggendo solo quelli, senza ascoltare le canzonette), Berlusconi sulle canzonette ha costruito un futuro di ricchi premi e cotillon ("Voulez-vous un rendez-vous, tomorrow?", e s'è comperato l’Einaudi. Cuccuruccucu.

ADESSO, QUALE BONIFICA E’ OGGI POSSIBILE?
CURIAMOGLI IL GIARDINO, DAI...

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