sabato 24 dicembre 2011

UN ALTRO NATALE.

bello quest'anno il Natale: anche se ci frega giorni di ferie, ridimensiona la festa a quel che è: una bolgia consumista (per giunta quest'anno depressa) + il risveglio di una generica e diffusa bontà generale (effetto collaterale della shopping therapy) + il senso di appuntamento spirituale per chi crede al figlio di un Dio incarnatosi in Palestina 2012 anni fa (e tra l'altro non è giusta né la data né l'anno!, le spostarono per farle coincidere con le feste di dei pagani precedenti). comunque sia, per le 3 esigenze citate basta e avanza una domenica con la iunta del lunedì di Santo Stefano. martedì si lavora o -se hai ferie maturate- ti prendi un po' di vacanza.

quest'anno sarà anche meno forte il senso di straniamento per tutte le coppie e famiglie "anomale" soprattutto qui, nelle paludi non bonificate del Vaticano. 362 giorni per guadagnarsi uno spazio, un ritmo e un equilibrio nell'indifferenza generale, poi arriva la tortura della messinscena natalizia. come una polaroid sbiadita, una felicità fittizia e obbligatoria.
è stato il mio incubo per anni e ne avevo conferma leggendo qualche giorno fa Minorités, il blog di Didier Lestrade, giornalista tagliente di Tetu versione 1.0

insomma, se gli omosessuali (come anche le amanti/donne etero in situazioni tipo "Buonasera Dottore" di Claudia Mori) o tutti quelli che vivono un amore "differente" odiano il Natale, quest'anno quasi non se ne accorgeranno.

poi ho pensato a tutti i non cristiani che vivono qui in Occidente, tipo le ragazze che lavorano nei centri massaggio cinese o i ragazzi arabi che fanno lavori pesanti nei macelli. anche per loro sarà meglio vivere un po' meno quella falsità stonata che chiamiamo Natale. o no?
e per concludere mi dico: che gliene fregherà del Natale in Corea del Nord dove stanno piangendo la recente morte del loro "caro Leader", quello il cui compleanno era festa nazionale (tipo Natale)?

finché stasera, mentre leggevo di fatti, auguri o scherzi di Natale, trovo una notizia: Kim Jong-un (eccolo qui), figlio minore del dittatore coreano Kim Jong-il è stato designato "grande successore" invece del primogenito Kim Jong-chul perché papà giudicava Chul del tutto inadatto, "una femminuccia" (lo ha rivelato il cuoco sushi preferito del dittatore, un giapponese chiacchierone che ha rotto il muro di veti, riserbo e ipocrisia).

e nella ridda di voci che come un vespaio impazzito anima il non-Natale dei coreani del nord salta fuori la conferma!, nonostante di figli e mogli/amanti del dittatore da sempre si sappia poco e visto ancora meno.

Kim Jong-chul (qui sotto) è stato visto/intercettato il 14 febbraio scorso a Singapore, ad un concerto di Eric Clapton... abbracciato al suo fidanzato!
è una proiezione omofoba oppure la coppia esiste davvero, e magari si sono conosciuti via chat? Kim Jong-chul viene dall'unico posto al mondo che forse ha la bomba atomica ma vive fuori dalla monoculture della globalizzazione... e la coppia di parìa miliardari paesani si fa intercettare mentre fa bella vita o cerca divertimento? in un posto così poco alla moda come un concerto dell'ex compagno di Lory Del Santo? è tutto coerente! per me è una prova che i conti coi gay non tornano. e la vendetta gay o il pasticcio saltano fuori a Natale, anche nei posti che il Natale non sanno cos'è!

qui sotto, una rara foto di Kim Jong-chul quando il papà sperava ancora in lui.

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