sabato 9 febbraio 2013

FRONTE DEL PORNO.

si è suicidato Arpad Miklos, un attore porno che ha tentato di mettere in luce il "lato umano" della sua icona e del suo lavoro. la notizia è dolorosa e tagliente.

il porno è grazie alle nuove tecnologie un'emergenza inevitabile, ma ha i suoi lati pericolosi... è come un riccio di mare, gustoso e invitante ma coperto di spine.
come diceva (se ricordo bene) qualche anno fa Didier Lestrade su Tetu è una pervasiva, convincente (e a tratti paradossale) forma di alfabetizzazione e autovalorizzazione, una ricerca d'identità o balance in zone non ancora esplorate. è uno specchio di Narciso, illusorio e alienante come tutti gli specchi di Narciso.
la sua ricerca è borderline e mette in gioco energie in aree non ancora mappate, con una carica o esiti finali spesso autodistruttivi per noi uomini che amiamo gli uomini e che siamo -volenti o nolenti- gli unici artefici della nostra stabilità.
tutti scaricano, guardano, si sfogano. diventa quasi uno "state of the art" del desiderio, una ricognizione che permette di seguire tendenze ed evoluzioni del desiderio mondiale, variazioni delll'autopercezione e di ciò che viene visto come "desiderabile".

ma il porno è una roulette russa, un gioco al massacro*, tutt'altro che ingenuo.

certo s'intuiva -qui e là- che Miklos fosse una buona persona. questo disturba ancora di più.
se posso andare fino in fondo, temo anche che un elemento distruttivo sia stata la caratterizzazione estrema di questo ex farmacista in figura "top", un'innaturale spettacolarizzazione di un lato del carattere (che è una debolezza, come tutti i ruoli inflessibili)... quasi che a lui non fossero permesse le fragilità "femminee" della vita.
visti i risultati, che disastro.

* (l'asterisco porta proprio qui) ...


poi vado nei siti web tipo BUTT o su facebook e trovo commenti tipo "si è ucciso perché non ha incontrato me", "caspita che bei film ha fatto", "bonazzo, R.I.P." o altre scemenze del genere. che disastro, again.