venerdì 25 febbraio 2011

DESIDERIA.

como un flash, una madeleine audio. dev'essere fine anni '90, non lavoravo ancora a Torino. già da molti anni ero fidanzato, e siccome lui prima di me era etero, per un po' di anni siamo andati in giro per locali gay o misto terital per vedere com'era (stare chiusi in casa a metter su le tendine, mai).
non si faceva quasi più sesso nei locali, eravamo in piena paranoia AIDS, tirava un'aria da disfatta totale, c'era poco di cui essere gai. finché un sabato sera siamo allora andati in una disco etero per capire come s'era sviluppata la scena house, quella post acid-house, visto che il mio amico Marco che mi ci avrebbe portato non c'era più.
il locale si chiamava Desideria (Bergamo? Brescia?). in mezzo alle campagne, impossibile da trovare finché appare: una via di mezzo tra un ranch, un drugstore tipo David Lynch e una rimessa di camion. suonava così.
risentirlo molti anni dopo fa effetto. penso che erano meglio questi, davvero fuori e un po' deragliati, rispetto a Taffy, Sandy Marton e Cecchettoland. che siamo finiti male governati dal mondo piccolo borghese di Canale 5 che mischia bunga-bunga e rispettabilità. e magari quelli che ballavano al Desideria votano Lega Nord.

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