domenica 21 agosto 2011

RITORNO NELLA CITTÀ DI NESSUNO.

avrei potuto restare qualche giorno di più in Spagna, ma sono tornato il 20 agosto 1. perché Claudio tornava per una riunione: y los dos (noi due) somos matrimonio, come dicono in Spagna di noi 2. e poi perché volevo arrivare prima, ricominciare con calma... ricerca del lavoro, ristabilire il ritmo di vita in città (voce della coscienza cosa fai in vacanza? che fai, vai sulla spiaggia? foss'anche per andare a Benidorm su invito de La Prohibida per un suo show, il problema da risolvere è qui. senso e ordine devo trovarli a Milano... sarà un anno duro).

bene (anzi no): il primo poster pubblicitario che mi ha accolto in metropolitana a Milano è quello dell'invito del PD alla festa sua che prima si chiamava Festa dell'Unità. quest'anno avrebbero potuto chiamare la festa con quel nome glorioso (se non altro in onore all'Unità d'Italia, avendo anche come visuale del manifesto una biglia tricolore)?
ma que no que no... non ci arrivano.

io non so come si possa aver dato il briefing, ideato, approvato e realizzato senza vergogna un manifesto così.

arrivo in una città vuota, violentata dal caldo e vuota, con servizi e regolamenti pubblici ...ai quali è il pubblico a fare un servizio, chiudendo gli occhi per quanto fanno schifo.

i mezzi pubblici ATM prima di tutto: linee e percorsi spostati con cartellini ridicoli appesi alle fermate. sei quasi sempre l'unico italiano sul tram, sul bus o nella metro. in tutti i mezzi una cretina dall'altoparlante informa che aumenterà da settembre il prezzo del biglietto. pensi che daranno colpa a Pisapia, gli sciacalli e i senza memoria uniti.

tutto in città è lasciato all'uso, all'educazione e alla buona volontà dei nuovi immigrati. stendiamo un pietoso velo su quanta educazione e civismo siamo stati in grado di trasmetter loro in quanto a regole di vita comune... anzi, nello sfascio e abbandono generale viene da pensare che siamo fortunati se "zingari", "marocchini", "cinesi" o "sudamericani" sono stati tutto sommati ben educati al paese loro. si noti che molti hanno bambini nelle carrozzine, qui nel paese a natalità sottozero. forse dovemmo pagarli per questo.

Milano è la città di nessuno, abbandonata come un giocattolo rotto nelle mani dei poveri perché i milanesi devono scappare. non è un'eccezione, certo: ma in agosto il caldo soffocante sottolinea e sancisce in modo straniante e grottesco la stratificazione della povertà e del degrado. i milanesi poveri restano chiusi in casa (facendo finta di andare via una settimana, magari con un prestito) e gli italiani nuovi restano padroni della città smembrata.
penso alla banda di masnadieri, faccendieri e procacciatori di truffe che ogni week-end e per tutto l'anno DEVONO scappare da Milano (se chiedi loro perché, "è una città brutta" li senti anche dire e pensi che se dicono "scappo", lo fanno come malviventi). per il fatto di essere accomunato a questi trafficoni, che sono stati anche padroni di Milano per 15 anni!, provo vergogna anche per il mio bisogno di vacanza in agosto.

dice mia madre che nei quartieri popolari sono chiusi tutti i negozi tipo panettiere: non c'è più la regola secondo cui - almeno per i generi di prima necessità - bisogna stabilire di turni. li hanno cancellati le amministrazioni di destra, aggiunge.
per comperare il quotidiano, mi ha spiegato, bisogna andare... al supermercato! scopro che anche tabaccai ed edicole (per i biglietti del tram!) sono chiusi secondo piacere e volere degli esercenti.
quando ho visto in piazza General Cantore 4 malcapitati turisti stranieri (avevano la cartina di Milano del SightSeeing Tour) non avrei MAI voluto essere al loro posto, MAI.
si guardavano in giro spersi e increduli. avrei voluto dire loro qualcosa, anche solo fare un saluto, ma non mi hanno chiesto niente.

bene. nella città di nessuno il Partito Democratico, più grande partito italiano di opposizione, da settembre in poi lancia la sfida verso il futuro come un gioco a biglie. peccato che il futuro sia quello della città e le biglie gliele tireremo noi.

proprio vero che se abbiamo vinto le elezioni con un trionfo è stato grazie a candidati non designati da loro (Pisapia, De Magistris e Zedda).
e nella città devastata dal malgoverno non vorrei proprio Giuliano Pisapia se -con tutto quel che deve mettere a posto- vede il proprio referente #1, l'ex Partito Comunista Italiano, giocare a biglie.

2 commenti:

  1. Ciao Paolo, anche il sottoscritto è già rientrato a Milano e, come tutte le volte che torno dall'estero, mi chiedo come facciano i turisti che coraggiosamente scelgono Milano come meta a visitare la città nel vuoto totale di servizi e informazioni.
    Sono stato in vacanza in Irlanda e principalmente a Dublino perché la mia dolce metà frequentava un corso per migliorare il suo inglese.
    Non è una bella città, onestamente. in confronto a Dublino, Milano è Parigi. In più è una capitale piegata da una crisi economica spaventosa con una differenza sempre più marcata tra ricchi e poveri, anzi poverissimi. Vedere decine di ragazzini ubriachi dalle dieci del mattino (e non per aver passato una gioiosa notte di divertimento con gli amici), uomini di una certa età buttati qua e là come sacchi della spazzatura e decine di tossici appoggiati ai palazzi con ancora la siringa nel braccio mi ha fatto un certo effetto. Tuttavia, pur con le difficoltà che quella città sta affrontando visitarla è semplice come bere un bicchiere d'acqua, anzi una pinta di Guinness. Tutte le fermate dei mezzi pubblici hanno cartine con i punti di maggiore interesse della fermata in questione e di tutta la città. Tutte le fermate dei mezzi pubblici hanno il distributore dei biglietti e dove non ci sono c'è la possibilità di fare il biglietto (non maggiorato) direttamente sul bus (come in tante altre città europee o anche italiane, vedi Rimini mia seconda patria). La città che turisticamente offre un terzo di quello che si potrebbe visitare a Milano ha però un flusso turistico impressionante e decine di uffici turistici sparsi per tutta la città. I dublinesi reattivi (non quelli di cui sopra) sono affabili e sempre pronti ad aiutare i turisti in tutti i modi (probabilmente penseranno "cazzo sei venuto in una città come questa un premio lo meriti"). In fondo ci vuole veramente poco per rendere una città più bella e accogliente per chi ci vive e per chi viene a visitarla. del canto mio vorrei poter fare qualcosa per migliorare la vita dei turisti a Milano o magari anche per offrire a questi più servizi. Milano merita anche sotto questo profilo un nuovo corso. Speriamo che ci si dia una mossa perché sento tante, troppe polemiche chiacchiere fino ad oggi e non abbiamo più tempo da perdere, secondo me.

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  2. e soprattutto, nessun tempo per giocare a biglie.

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