giovedì 17 febbraio 2011

LA DERIVA DELL'OMOSESSUALITÀ.

Alcune volte avvengono cortocircuiti nella testa per cause inaspettate e contingenti. Ingrediente A. Ho appena letto un pezzo dal blog del mio amato Mark Simpson (l'uomo che ha inventato parole e concetti come anti-gay, metrosexual, sporno e retrosexual... praticamente un Oscar Wilde decostruzionista), dove scrive di Born This Way, l'ultimo singolo di Lady Gaga. Ingrediente B. Ho incrociato stanotte - di ritorno a casa sul tram - un articolo non troppo profondo della rivista PRIDE sulle chat GPS gay (ossia il telefonino che dice a chi interessa che hai voglia di scopare e a quanti km di distanza sei). Ingrediente C. Ero stato ad una riunione all'Arci Gay Milano che aveva come "contare di più come comunità GLBT XYZ a Milano in vista delle elezioni amministrative" (sfida ideale per difficoltà: sa di paradosso e quasi di barzelletta, visto che a Milano ci sono più omosessuali che alberi). I tre ingredienti girano nella testa senza sosta, come in una lavatrice.

Cominciamo con l'unico Simpson che preferisco a Bart. Scrive fulminante di Born This Way: "Lasciamo stare giudizi tipo “la canzone più gay mai composta“. È semplicemente troppo gay per essere suonata. Sospetto sia anche troppo gay per i gay. Troppo paternalista e rozza e debole. Faranno finta di amarla per qualche settimana poi la dimenticheranno tranquillamente. Sarà l'inno dimenticato più velocemente di tutta la storia. Come pop song acchiappa, naturalmente, e farà un sacco di soldi. Ma in questa canzone tutto sembra andare in retromarcia: la musica, le parole, il modo di ragionare, il contenuto politico. Per tutta la buona volontà che contiene penso sia una canzone priva di contenuto. E traboccante di stronzate. Non solo per quel "born this way" e quel "Dio non fa errori" che comporta la trasformazione del gay in una specie di comunità etnica... La sessualità è anche un treno che stantuffa e va. Beh, fatemi scendere dal treno"... e continua (come puoi leggere appunto nel blog di Mark).

Poi c'è il pezzo di Paolo Colonna sulla rivista Pride sulla scopata garantita dal telefonino, il cui portato s'incrocia con altri articoli dello stesso numero della rivista. Ad esempio "Come sta la notte?" di Stefano Bolognini sulla morte in tutto il mondo avanzato del locale gay (ad eccezione di Polonia, Singapore o Catania). O "Sulle piste degli orsi"... di Marco Albertini sullo stato di saluto della sottocultura bear, chelui descrive con partecipe divertimento ma a me sembra da tempo trasformata da interessante fenomeno di affermazione a riappropriazione a nuovo conformismo modaiolo (peloso).

Il tutto ha a che vedere con l'impatto di internet sulla vita degli uomini sessuali.
A parte i posti dove, come sottolinea Bolognini, vedersi e incontrarsi fisicamente ha ancora un senso (alle 3 località di cui sopra si aggiungono presempio Shangai e Cuba), nei locali dei paesi ricchi ci vai solo per incontrare quelli della tua sottocultura specifica. E questo vale ormai anche per gli etero che il consumismo ha in qualche modo "omosessualizzato" e alienato negli ultimi decenni. Anche se quella che chiamavamo sottocultura è ormai innocua e gli orsi si sono trasformati o si rivelano semplicemente parrucchieri.

Paradossalmente la specializzazione è l'unica soluzione possibile per i gay, una glamourosa strada senza uscita. Se riescono a tirarti fuori i soldi di tasca così...
Oppure, nel mondo che si civilizza, ci sono i bar mixed e alternativi (tipo Mono o l'Elephante) che si frequentano con le amiche/amichi, e non per trovare da trombare.

Il che non è del tutto male: se - liberandoci la testa da giudizi morali e costruzioni storiche - l'omosessualità è solo una specializzazione di genere, si capisce perché possono permettersela di più le nazioni ricche e benestanti. E oggi riconfluirà come contributo poetico e umano nel flusso dell'umanità. Ma certo capirne valore, ragione e potenzialità richiederebbe un'onestà e una determinazione che al sistema dei consumi interessa poco.

E torniamo al Simpson: l'omosessualità diventa un soprammobile inutile, chincaglieria vintage (la predica di Gaga).
Comincio a pensare che assisteremo sempre più nei prossimi anni a questa drastica ridefinizione dell'omosessualità. Non ce n'è più bisogno, è volgare e si sta molto meglio nell'armadio del proprio sottogruppo sociale oppure ordinando i maschi online senza bisogno che nessuno sappia.

A meno che l'ovulo di tua madre e lo spermatozoo di tuo padre non s'incontrino in Uganda o altri posti dove quelli come te li uccidono ancora, ti limiterai a ostentare un'appartenza con un paio di mutande firmate Stefano e Domenico. E il Gay Pride sarà "volgare". E l'Arcy Gay di Milano che inventa serate da ballo si sentirà accusato (così mi hanno detto ieri sera) di essere "comunisti che fanno i soldi sulle nostre spalle" dai gay che votano Berlusconi.

Vivrai come un criceto sulla rotella in gabbia o un'upupa del parco naturale.
Finché dura. Difficilmente ci riproveranno con le camere a gas.
Certo se leggi (ma è difficile, nessun TG ne parla) della morte di un eroe come David Kato ti spiace. E la dimentichi con un gin lemon. Nessuno ti dirà che è legata alla propaganda delle chiese americane in paesi poveri come l'Uganda.

Omosessualità è una parola obsoleta, e non sai bene cosa fare del tuo desiderio. Torna ad essere l'amore che non osa pronunciare il suo nome. E speriamo che sia per pensarci su meglio, la speranza è sempre l'ultima a morire.

Nel frattempo, meglio una passeggiata al parco con un'amica. E chissà come faremo per farci rispettare a Milano, visto che nascondiamo.
Alla radio del bar trasmettono Lady Gaga.

4 commenti:

  1. Uno scenario verosimile. Che brivido.

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  2. quando provi il brivido, alza il calorifero e invita quei 2 o 3 amici/amiche veri che hai.
    l'amicizia di valore (perché anche questa cambia e non può portarcela via nessuno.
    e guarda che bella conferma/tributo > http://tv.repubblica.it/copertina/gay-il-ritorno-della-sora-cesira/63104?video

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  3. ciao Paolo!
    I can see this post is about Lady Gaga and 'Born this way' and 'Mark Simpson'! But not much more. Though I think you described him as a 'deconstructionist Oscar Wilde'!
    Here is my latest post on Gaga and 'origins of homosexuality' which I think is what your piece is about?
    also do you say that homosexuality, as we know it is 'obsolete'?

    xxQRG

    http://quietgirlriot.wordpress.com/2011/03/24/sex-lies-and-neuroscience-the-gaga-effect/

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  4. Elly dear, what I say is basically that "homosexuality" as a concept/category has always been an absurd. we are simply men who desire men (that means "real mean", without even the slightest confrontation with women... we are bitches + Casanovas).

    capitalism (or human evolution) is making clearer that we are a specialization of masculinity.
    nonetheless the consimist system is indulging in considering it a Lifestyle os something consistent because it's a milk cow.

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