mercoledì 15 giugno 2011

NO AL TERRONISMO. UN PUNTO DI VISTA MILANESE ATTRAVERSO I VAPORI DI UN BAGNO TURCO.

siccome ha vinto Pisapia ovvero la gentilezza pragmatica milanese e quando mi vinco mi sto sul cazzo da solo, e soprattutto non c'è mai troppo tempo da perdere, faccio un brutto lavoro. pulire sotto i letti non piace ma si deve fare, ogni tanto.
e passo a un lato B del progressista lombardo, ossia di chi capisce le ragioni profonde della Lega Nord. la vuole combattere e cancellare dalla faccia della Terra (o respingerla in Brianza) ma capisce che le ragioni ci sono.
leggo su La Repubblica di oggi che i leghisti non voglio più insegnanti meridionali nelle scuole del nord... fammi leggere bene. in realtà vogliono premiare gli insegnanti che restano a lavorare vicino a casa. perché no? perché no.
a parte la totale demenza de Albero degli Zoccoli che non fa venir in mente a questi trogloditi camuni di premiare un insegnante inglese o spagnolo o africano!!! per lavorare qui (semplicemente perché pensano di non essere all'altezza)... qualcosa mi si agita dentro. penso che in effetti ci sono tanti ragazze e ragazzi del Sud disposti a fare strada e venire a Milano per lavorare. poverini? non credo, viaggiare è anche uno stimolo. certo, se si fermano qui mi fanno pena, anzi non li voglio.
a giudicare dal tenore medio dei discorsi di tante ragazze e ragazzi acefali nel bagno turco della mia palestra, molti scappano dal paesello -funestato dalla famiglia, dal prete, dalla mafia, dalla disoccupazione, dallo sguardo castrante dei vicini etc etc- per venire qui (facendo spreco dei soldi dei genitori) e arenarsi negli happy hour (dopo molti dei quali la tua salute sarà per sempre irrimediabilmente rovinata) o vivere -con lo stipendio di un misero call center o di altro lavoro dove i soldi sono del tipo "tutti e subito" manco fossero rumeni. NON MI VA BENE.
l'altro giorno ho sentito proprio il discorso tra due sceme che -finita la scuola. potevano tornare a casa a mangiare la burratina (sic), a fine luglio perché poi arriva il casino. il discorso è poi continuato con la prova costume, un giro da Zara o H&M (naturalmente nel bagno turco si dovrebbe osservare il silenzio).
ho pensato "sono queste qui le maestre dei nostri figli?". al meno fossero lesbiche (o gay) e mettessero in scena l'amore dello stesso stesso nelle scuole elementari e medie pubbliche (ma non mi sembra si possa). no, vengono qui a svernare in attesa di un domani che non si sa, e forse non importa neppure... uè, non ci sono più neanche i meridionali di una volta!
propongo: paghiamo loro il supplemento e mandiamoli da un'altra parte. forza!
io sono cresciuto sentendomi europeo, e ho dovuto lottare per imparare altre lingue e aprirmi la testa altre culture e punti di vista. continuo a farlo con piacere.
se devo pensare che i miei bambini li debbano educare gli espatriati col centimetro, forse no.

4 commenti:

  1. Anche io ho spesso riflettuto su quanto scrivi e certo è facile scivolare su certi temi. Non mi spaventa che a parlare di certi argomenti sia una persona intelligente e aperta come te, mentre ho i brividi ogni volta che sento parlare i leghisti di questi temi perché, se andiamo in certe scuole nelle valli bergamasche o bresciane di certo sentiremo parlare poco l'italiano ma avremo ammirazione per versi gutturali e dittonghi incomprensibili ai non locali.
    Si chiede agli extracomunitari di superare un esame di italiano e poi nelle province del nord e in gran parte dell'Italia meridionale la nostra lingua nazionale è un problema quanto le lingue straniere (e infatti l'inglese di molti di noi all'estero è da rabbrividire).
    Parli di tanti che vengono a svernare al nord eh eh ma pensi mai a come molti di noi nordici e soprattutto milanesi vediamo il sud? Ho amici nella così detta Milano bene che amano il sud nello stesso modo in cui si può amare l'America Latina: da turisti dell'avventura. Che belle le feste, che buono il cibo, che belle le tradizioni, e magari nel folclore ci finisce anche la mafia e co. Il sud è meraviglioso ma nessuno di noi ci vivrebbe veramente perché quelle tradizioni nascondono molti gravi problemi (e la mafia è una di questi). Il machismo meridionale è ancora una presenza asfissiante per cui molte donne vivono in situazioni talebane e i gay... beh credo sia meglio non parlarne ma ne ho conosciuti alcuni che sono venuti a Milano come fosse Londra perché "giù" rischiavano veramente la vita. Ecco forse esagero, forse non è così ovunque (ovvio), ma Milano per molti giovani meridionali è come Londra. Certo venire qui e poi perdersi in aperitivi o altro è sciocco ma i nostri ragazzi del nord che fanno? Non sono poi così diversi a parte il fatto che i genitori meridionali pagano la trasferta (ma ti assicuro che tanti genitori milanesi pagano molto di più: case, auto, mantenimento, divertimento, università fino ai 35). Credo che sto sbrodolandomi addosso e allora chiudo citando il titolo del buon libro di Aldo Cazzullo: "L'Italia de Noantri. Come siamo diventati tutti meridionali." Bello parlare di queste cose.

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  2. mi piace molto poterne parlare, e non si sbaglia a farlo. a pensarci bene è il tema di "O Mia Bela Madunina", dunque vecchio come Milano.

    ho molti amici originari del sud e anch'io ho un atteggiamento "pittoresco" nei loro confronti. siamo una nazione davvero eterogenea socio cultu pissicologicamente: proprio difficile non ci colpiscano stili di vita e abitudini tanto diversi. inoltre non ne farei un problema (guarda com'è kitsch il leghista!)

    però una cosa è venire a Milano per vivere più liberamente (benvenuti, e non solo dal Sud!), un'altra è constatare che mentre i giovani migliori scappano all'estero, a Milano ci capita la seconda scelta del Sud (la prima scelta o resta a combattere o scappa all'estero).

    questo ripropone il problema a livello nazionale (ho il sospetto che molti lavorino -sottopagati- nelle imprese della delinquenza che ricicla i soldi qui). e siccome penso che l'Italia stia finalmente diventando un paese unito, la mediocrità mi fa schifo e affronto il tema.

    avevo notato il libro che citi, ma non l'ho comprato. tu l'hai letto?

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  3. Il libro l'ho letto più di un anno fa e l'ho trovato interessante anche se l'idea che l'intero paese ha da tempo adottato solo le "cattive abitudini" del sud lascia molto l'amaro in bocca.
    In fondo però è vero se pensiamo a come è stata ridotta Milano negli ultimi 20 anni da chi, vantandosi di essere fulgido esempio del nord lavoratore e serio, poi si ritrovava bene a fare baldoria alle feste di ragazze diciottenni a Casoria.
    Per fortuna le cose stanno cambiando, forse anche al sud e forse riusciamo anche a diventare un paese più unito contro chi, pur volendolo dividere politicamente ha contribuito a unirlo solo nel male.

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  4. come firmo quello che scrivi! dice Michele Serra che quel che mai si potrà perdonare al vecchio con la pompetta è di aver distrutto (leggi comprato) la destra italiana.

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